venerdì 9 settembre 2011

Una bottiglietta fa saltare il bunker

Reduce dalla risicata salvezza conquistata nella stagione precedente, il Como inizia l'annata sportiva 1985-86 con un cambiamento importante sulla panchina. Roberto Clagluna sostituisce Ottavio Bianchi passato al Napoli. Il presidente Gattei, che in estate ha rinnovato la squadra con gli acquisti, fra gli altri, del portiere Paradisi e del brasiliano Dirceu, spera in una tranquilla salvezza, ma l'avvio è da brividi. Dopo avere perso 2-1 a Napoli nell'esordio, i lariani passano di sconfitta in sconfitta e nelle prime 10 giornate (ovvero un terzo di campionato, visto che la serie A era a 16 squadre), raccolgono la miseria di 5 punti (tre pareggi e una sola vittoria, ad Avellino all'ottava giornata), con il corollario di 7 gol fatti e 15 subiti. Con la squadra ultima in classifica e già disperata, l'11 novembre, all'indomani del ko per 1-4 subito a Pisa, Gattei esonera Clagluna e chiama al suo posto Rino Marchesi.

Marchesi, che in estate aveva visto sfumare la panchina della Fiorentina, si rimbocca le maniche e ricuce una situazione che appare compromessa. Privo di sei titolari (Bruno e Todesco squalificati, Centi e Corneliusson acciaccati, Guerrini in lenta ripresa dopo un intervento al menisco, Mattei stirato in amichevole a Seregno) il Como impone un pari (2-2) alla Sampdoria, poi mette insieme una striscia di 9 gare senza sconfitte e in totale, nelle 20 giornate con Marchesi in panchina, totalizza 23 punti (la vittoria ne vale 2), con 25 reti fatte e 17 subite, portando la squadra a chiudere al nono posto. Solo tre volte la difesa lariana concede più di una rete agli avversari (2-2 con la Samp all'esordio, 2-2 a Udine e sconfitta 3-2 a Milano contro l'Inter).
Lo schema impostato dal nuovo tecnico è semplice quanto efficace: in avanti, Corneliusson fa coppia con il giovane Borgonovo. Sugli esterni, Todesco e Mattei appoggiano la manovra, con il secondo che nell'ultimo scorcio di stagione lascerà spazio ad un esordiente Egidio Notaristefano. Al centro Fusi e Centi garantiscono un eccellente filtro, e chi riesce a oltrepassare la prima barriera si trova di fronte una difesa con il libero Albiero e tre marcatori che senza tanti complimenti calciano via tutto quello che si muove (e se è la palla, pazienza): Bruno, Maccoppi e Tempestilli. In caso di squalifiche (eventualità non infrequente), la batteria dei picchiatori ha un eccellente ricambio in Guerrini. Il bunker comasco è la pietra angolare di una squadra che trova coesione e convinzione e si rende artefice di una entusiasmante cavalcata in Coppa Italia.
Dopo avere eliminato la Juventus futura Campione d'Italia agli Ottavi (1-0 a Como, 1-1 al "Comunale"), i lariani fanno fuori ai quarti il Verona scudettato (sconfitta 2-1 al "Bentegodi", rimonta vincente col 3-1 del "Sinigaglia") e in semifinale sfidano la Samp, detentrice del trofeo. La gara di andata a Genova si chiude 1-1, e il ritorno a Como, il 4 giugno, è battaglia.
Per 84 minuti i lariani tengono lo 0-0 che li qualificherebbe, poi all'85' il "Sinigaglia" diventa una polveriera: Albiero parte in slalom e supera tre avversari mettendo la sfera alle spalle di Bordon. La Samp sembra perduta, ma tempo di mettere palla al centro e buttare un campanile in area e Francis, all'87', segna l'1-1 con un colpo di testa all'indietro che sorprende Paradisi.
Supplementari: al 5' Borgonovo riporta il Como in vantaggio con un tiro da fuori; palla al centro, altro campanile in area comasca e Maccoppi affonda Lorenzo: rigore. Ma prima che sia possibile batterlo, l'arbitro Redini cade a terra con la nuca insanguinata, colpito da una bottiglietta lanciata dal settore comasco. Triplice fischio e fine dei sogni per il più bel Como della storia.
I lariani, con Mondonico in panchina, ripeteranno l'ottimo nono posto nell'annata successiva. Non andrà altrettanto bene a Marchesi, che raccolta l'eredità di Trapattoni sulla panchina della Juventus, non riuscirà a vincere il campionato, terminando al secondo posto alle spalle del Napoli di Maradona.


Como - Stadio "Sinigaglia", 4 giugno 1986
Como-Sampdoria sospesa(al 7'del 1°ts. sul 2-1 per lancio di oggetti in campo)
Como: Paradisi; Invernizzi, Bruno, Fusi, Maccoppi, Albiero; Todesco (39'Mattei), Centi, Borgonovo, Notaristefano, Corneliusson. All.: Marchesi
Sampdoria: Bordon, Mannini, Galia; Pari, Paganin, Pellegrini; Fiondella (55'Francis), Salsano, Lorenzo; Matteoli, Mancini.
Arbitro: Redini di Pisa
Reti: 85'Albiero (C), 87'Francis (S), 95'Borgonovo (C)

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