Primavera 1979. Il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter è raggiante per aver appena siglato l'accordo di pace di Camp David che (illuso) dovrebbe risolvere definitivamente i problemi fra israeliani e palestinesi; in Iran, il rientro di Khomeini sancisce il cambio di regime dallo scià agli Ayatollah. In Italia, un giornalista che secondo Giulio Andreotti era un po' troppo curioso, Mino Pecorelli, viene ucciso a colpi di pistola da mani ignote.
Dall'altra parte del mondo, intanto, il Brasile è alle prese con una emergenza umanitaria. Le tempeste tropicali del tardo autunno 1978 hanno lasciato una situazione drammatica: gli stati di Minas Gerais e Santa Catarina, in particolare, sono in ginocchio, fra frane, dispersi, epidemie e persone che non hanno nulla da mangiare.
Le iniziative umanitarie si sprecano e anche il calcio fa la sua parte nella gara di solidarietà, organizzando, a modo suo, un evento storico. Il Flamengo e l'Atletico Mineiro, le due squadre più forti di quel periodo, decidono di sfidarsi in una amichevole al Maracanà, e di devolvere l'intero incasso agli alluvionati. Ma anche se si tratta di un match di richiamo, si teme che non bastino le due squadre più forti del Brasile (nel Flamengo gioca Zico (Arthur Antunes Coimbra, Rio de Janeiro, 3 marzo 1953), uno dei giocatori più amati di sempre dai brasiliani, nell'Atletico ci sono fra gli altri Cerezo, Paulo Isidoro e la futura meteora del Catania Pedrinho), per riempire uno stadio da 150.000 posti.
Ma la dirigenza dei rubronegros ha un'intuizione eccezionale e una settimana prima della partita telefona nientemeno che a "O Rey", Pelè (Edson Arantes do Nascimento, Três Corações, 23 ottobre 1940). Pelè ha smesso da due anni (ultima stagione nel 1977 nel Cosmos), ne ha 39 ma è ancora in formissima e accetta di scendere in campo "una tantum" assieme a quello che viene considerato il suo erede: Zico. I due per ragioni anagrafiche non avevano mai giocato nè insieme nè contro, e questa situazione resterà un "unicum".
Il Maracanà è praticamente pieno: 140.000 spettatori, e il match è godibile, perchè Zico è al suo zenit, e Pelè (che uscirà sul 3-1) è ancora in grado di regalare magie. Ma anche perchè, nonostante si tratti di un'amichevole, il 'brucio' c'è e si vede: l'Atletico Mineiro, infatti, non può certo opporsi alla presenza di Pelè nelle fila avversarie, ma non gradisce l'umiliazione che gli viene inflitta (la partita finirà 5-1 per il Flamengo), al punto che molti, in Brasile, sostengono che proprio questa gara abbia innescato una storica rivalità fra i due team. Di sicuro c'è almeno una buona notizia: gli 8.781.290 Reais incassati stavolta finiscono nelle mani giuste, e sfamano i più bisognosi. Miracoli del calcio.
Dall'altra parte del mondo, intanto, il Brasile è alle prese con una emergenza umanitaria. Le tempeste tropicali del tardo autunno 1978 hanno lasciato una situazione drammatica: gli stati di Minas Gerais e Santa Catarina, in particolare, sono in ginocchio, fra frane, dispersi, epidemie e persone che non hanno nulla da mangiare.
Le iniziative umanitarie si sprecano e anche il calcio fa la sua parte nella gara di solidarietà, organizzando, a modo suo, un evento storico. Il Flamengo e l'Atletico Mineiro, le due squadre più forti di quel periodo, decidono di sfidarsi in una amichevole al Maracanà, e di devolvere l'intero incasso agli alluvionati. Ma anche se si tratta di un match di richiamo, si teme che non bastino le due squadre più forti del Brasile (nel Flamengo gioca Zico (Arthur Antunes Coimbra, Rio de Janeiro, 3 marzo 1953), uno dei giocatori più amati di sempre dai brasiliani, nell'Atletico ci sono fra gli altri Cerezo, Paulo Isidoro e la futura meteora del Catania Pedrinho), per riempire uno stadio da 150.000 posti.
Ma la dirigenza dei rubronegros ha un'intuizione eccezionale e una settimana prima della partita telefona nientemeno che a "O Rey", Pelè (Edson Arantes do Nascimento, Três Corações, 23 ottobre 1940). Pelè ha smesso da due anni (ultima stagione nel 1977 nel Cosmos), ne ha 39 ma è ancora in formissima e accetta di scendere in campo "una tantum" assieme a quello che viene considerato il suo erede: Zico. I due per ragioni anagrafiche non avevano mai giocato nè insieme nè contro, e questa situazione resterà un "unicum".
Il Maracanà è praticamente pieno: 140.000 spettatori, e il match è godibile, perchè Zico è al suo zenit, e Pelè (che uscirà sul 3-1) è ancora in grado di regalare magie. Ma anche perchè, nonostante si tratti di un'amichevole, il 'brucio' c'è e si vede: l'Atletico Mineiro, infatti, non può certo opporsi alla presenza di Pelè nelle fila avversarie, ma non gradisce l'umiliazione che gli viene inflitta (la partita finirà 5-1 per il Flamengo), al punto che molti, in Brasile, sostengono che proprio questa gara abbia innescato una storica rivalità fra i due team. Di sicuro c'è almeno una buona notizia: gli 8.781.290 Reais incassati stavolta finiscono nelle mani giuste, e sfamano i più bisognosi. Miracoli del calcio.
Per chi volesse vedere questa partita, il suo download è - transitoriamente - disponibile su Multiupload. Meglio affrettarsi. Scaricati tutti i file, bisogna scompattarli in una stessa directory e l'archivio si ricomporrà automaticamente.
http://www.multiupload.com/ZLKFS9VQXB
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http://www.multiupload.com/2X6GLO6NFT
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Rio de Janeiro - Stadio "Maracanà", 6 aprile 1979
Flamengo-Atletico Mineiro 5-1
Reti: 21° Marcelo; 35°, 55° e 59° Zico; 73° Luizinho; 84° Claudio Adao
Flamengo (4-3-3): Cantarelli; Tom, Rondinelli (Nelson), Manguito, Junior; Andrade, Carpegiani (Ramirez), Julio Cèsar (Reinaldo); Pelè (Luizinho), Zico (Claudio Adao), Tita. All.: Claudio Coutinho
Atletico Mineiro (4-3-3): João Leite; Alves, Osmar, Luizinho, Hilton Bruniz; Cerezo, Marcelo (Carlinhos), Paulo Isidoro; Serginho (Pedrinho), Dario, Ziza (Vilmar). All.: Procópio Cardoso.
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