sabato 24 maggio 2014

Serie A: dove gli scontri diretti non valgono doppio

In attesa dei Mondiali, è il momento delle analisi. Sul campionato di serie A 2013-14 è già stato detto quasi tutto, e nel complesso la stagione appena conclusa non appare particolarmente difficile da analizzare. La vittoria della Juventus, schiacciante nelle proporzioni (+17 sulla seconda, anche se più della metà del distacco, ovvero 9 di questi 17 punti, è maturato nelle ultime tre giornate, quando la Roma ha ceduto di schianto, sul piano mentale, vedendo ormai l'obiettivo scudetto del tutto fuori portata). è stata sviscerata in tutte le sue sfumature, con tanto di considerazioni sui tanti record battuti e sul loro effettivo peso specifico. Appare evidente che la serie A ha perso molto del suo spessore tecnico nelle ultime cinque stagioni, e che questo evidente calo qualitativo da ormai un paio d'anni ha palesi ripercussioni sul livello del gioco. Difficile controbattere a questa considerazione. 
L'altro rilievo che viene solitamente mosso al nostro campionato è quello di essere ormai spaccato in due tronconi, con un divario crescente fra le prime cinque e le ultime cinque. La quota salvezza insolitamente bassa (34 punti) che ha caratterizzato la lotta per la permanenza in serie A in questa stagione è un oggettivo punto di partenza.
In un contesto di questo genere, ci si aspetterebbe, come logica conseguenza, un elevato peso specifico degli scontri diretti fra squadre della stessa area di classifica: un luogo comune del calcio, in fondo, afferma che i punti fatti negli scontri diretti valgano doppio. Ma è stato davvero così? Sono stati davvero gli scontri diretti a decidere gli assetti finali della classifica, in testa e in coda?
Ebbene no. Questo almeno è quanto emerge da una analisi empirica: prese le prime 6 (Juve, Roma, Napoli, Fiorentina, Inter e Parma nell'ordine, ovvero le squadre qualificate per l'Europa), e le ultime 6 (Cagliari, Chievo, Sassuolo e le retrocesse Catania, Bologna e Livorno), sono stati presi in esame per ciascuna di esse i punti conquistati nelle sfide con le squadre di area omogenea (quindi negli scontri diretti) e contro quelle poste agli antipodi della classifica. Sono emerse alcune sorprese, soprattutto per quanto riguarda la zona salvezza.
Cominciamo dagli esiti per quanto riguarda la parte alta della classifica. La superiorità di Juve e Roma è omogenea: entrambe sono ai primi due posti sia nella classifica avulsa fra le prime sei che nel bilancio delle sfide contro le ultime. Con le prime 6, la Juve ha totalizzato 22 punti su 30 (2,2 a partita), contro 19 della Roma (1,9); con le ultime, la Juve piazza un clamoroso 100% (36 punti su 36), mentre la Roma si ferma a 29 (2,41 punti/partita). Questo però vuol dire che le due regine hanno avuto un andamento simile contro le prime della classe (solo 3 dei 17 punti di margine della juve sono arrivati da queste partite), mentre la Juventus è stata clamorosamente più efficace nel vincere le partite "facili" (+7); va da sè che altri 7 punti di margine sono arrivati dalle sfide contro squadre dal settimo al quattordicesimo posto: in altre parole, la Roma ha perso lo scudetto proprio in quelle che erano le gare alla sua portata. Opposte, invece, le ragioni che hanno portato la Fiorentina a cedere il terzo posto al Napoli: i viola pagano proprio gli scontri diretti al vertice, dove raccolgono appena 8 punti su 30 (0,8 a partita) contro i 13 dei partenopei, rispetto ai quali vanno invece meglio contro le ultime (28 punti contro 26, anche se il Napoli contro le ultime 6 chiude imbattuto).
Le sorprese maggiori però riguardano la lotta salvezza, dove si scopre che il Livorno, ultimissimo in classifica, negli scontri diretti è stata addirittura la migliore: 17 punti conquistati, tanti quanti il Chievo, 4 più del Sassuolo, 5 più del Catania, addirittura 6 più del Cagliari, salvo, e 9 più del Bologna. I labronici però sono stati disastrosi contro le prime: appena 2 punti in tutto, mentre il Cagliari ne ha raccolti 12, portando il bilancio complessivo a +6. Il rendimento scadente contro le prime costa caro anche al Bologna (appena 5 punti) e al Catania (6, ma 3 sono arrivati con la Roma, a giochi praticamente fatti). A questo punto sorge spontanea una considerazione: forse dire che gli scontri diretti valgono doppio non è questa grande verità...

CLASSIFICHE PARZIALI
Prime 6 contro prime 6
Juventus 22, Roma 19. Napoli e Inter 13, Parma 9. Fiorentina 8

Prime 6 contro ultime 6
Juventus 36, Roma 29, Fiorentina 28, Napoli 26, Parma 21, Inter 19

Ultime 6 contro ultime 6
Chievo e Livorno 17, Sassuolo 13, Catania 12, Cagliari 11, Bologna 8

Ultime 6 contro prime 6
Cagliari 12, Chievo e Catania 6, Sassuolo e Bologna 5, Livorno 2

Nessun commento:

Posta un commento