venerdì 1 marzo 2013

Alla lavagna - Al San Paolo un pari non risolutivo


Finisce con un pareggio la sfida del San Paolo fra Napoli e Juventus. L'1-1 favorisce i bianconeri in ottica campionato, ma dalla partita ci si aspettava qualcosa di più sul piano dell'intrattenimento. È stata invece una gara molto tattica.


Teoria e pratica
Alla lavagna, Mazzarri sembra avere preparato una partita di iniziativa. I primi minuti mostrano un Maggio molto alto, ma soprattutto Hamsik incaricato di pressare Bonucci in fase di non possesso, con Behrami chiamato a salire su Pirlo. Palese l'intenzione di inaridide sul nascere le azioni juventine, bloccando i due registi e obbligando i difensori al lancio lungo. Dall'altra parte, Conte prepara una gara di contenimento su Maggio, con la scelta di Peluso al posto di Asamoah, e chiede a Giovinco e Vucinic di fare l'elastico con movimenti in alternanza per tirare fuori la difesa del Napoli.
Il settore decisivo del primo tempo è quello del centrosinistra della difesa napoletana: Inler, palesemente in difficoltà, e Zuniga, spesso troppo alto in fase di non possesso, scoprono la posizione di Britos, alle cui spalle si infilano spesso gli inserimenti juventini (specie di Giovinco, forse alla sua miglior partita in bianconero). Da quel lato arrivano: il gol di Chiellini (che ripropone un vecchio difetto degli azzurri: il gioco aereo sui calci piazzati), una pericolosissima incursione di Lichtsteiner, l'azione di Giovinco che innesca Vucinic per il mancato raddoppio (miracolo di De Sanctis). Trovandosi sotto di un gol, il Napoli va in difficoltà sul piano mentale e sbaglia moltissimi appoggi, rischiando il gol che potrebbe chiudere la partita. Poi, mentre la Juve sembra in pieno controllo della gara, un tiraccio di Inler - forse il peggiore dei suoi - trova una deviazione di Bonucci e batte Buffon, proprio quando il primo tempo sembrava finito.

Secondo tempo
Nella ripresa, Mazzarri cambia assetto, toglie Britos (quasi ko dopo uno scontro con Cannavaro a fine primo tempo) e inserisce Dzemaili, passando al 4-3-3. La Juventus potrebbe contare su una evidente superiorità numerica a metà campo, ma arretra progressivamente il baricentro pensando a fare densità: ne deriva che il Napoli, non trovando sbocchi in area, si affida al tiro da fuori, ed è una buona idea che crea diversi problemi a Buffon. L'occasione più nitida però nasce da un errore del portiere bianconero, più che dalla perizia al tiro dei napoletani. Conte modifica lentamente la sua squadra in senso difensivo, prima con Matri per Giovinco e Vucinic trequartista, poi passando al 3-5-1-1 con Pogba per Vucinic e Marchisio sulla trequarti, infine inserendo anche Padoin per un 5-4-1 decisamente di rottura.

Metro arbitrale
Un inciso sull'arbitraggio di Orsato, che ho trovato abbastanza equo, ma eccessivamente all'inglese. In una partita con tanta tensione agonistica, il rischio che le cose scappassero di mano era forse troppo elevato per giustificare una certa lassità su contrasti e atteggiamenti. I colpi proibiti volati, da una parte e dall'altra, fra Chiellini e Cavani, andavano sanzionati prima.

Conclusioni
Il pareggio appare sostanzialmente giusto. Il Napoli fallisce sostanzialmente il tentativo di riaprire pieamente il proprio campionato. La Juventus resta a +6 e ha a suo favore gli scontri diretti. I bianconeri possono dirsi certamente più soddisfatti degli avversari per l'esito del confronto, però hanno mancato il colpo che avrebbe potuto chiudere il campionato, colpo che non è sembrato fuori dalla loro portata. La corsa allo scudetto però non mi pare del tutto chiusa, perchè il calendario del Napoli sembra un po' più agevole, senza dimenticare gli impegni di Champions' che incideranno sulla tenuta dei bianconeri.

1 commento:

  1. Guarda, in verità ero molto più pessimista prima, ma dopo la partita di ieri, dove ho visto una brutta Juventus, che sa tenere il campo solo per 20 minuti, e hai voglia di parla di gestione della partita...ma quella è un'altra cosa. Invece mi è apparsa molto prevedibile, solo lanci lunghi di Pirlo per Vucinic (certo che se la prende fa male) e sopratutto stanca, mentalmente nei suoi uomini chiave, vedi Marchisio e Vidal. Sapevo del brutto momento del Napoli e lo sanno tutti, anche Conte, che fisicamente è sulle ginocchia, ma nonostante tutto un mezzo Napoli riuscito a riprendere e a far tremare la Juventus. Se due o tre cose girano bene (per noi)alla lunga la Juve può davvero perderlo sto scudetto.

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