giovedì 15 novembre 2012

"Ho chiesto triangolo alla traversa"

Aveva tutto per essere uno dei più grandi, tranne la fortuna. Di Dragan Stojkovic (Nis, 3 marzo 1965), forse il più grande giocatore slavo del dopoguerra, l'Europa Occidentale ha visto troppo poco. Brevilineo (175cm x 73kg), aveva dribbling mortifero, tecnica sopraffina, lanci col goniometro e un repertorio infinito sui calci piazzati: da vicino e da lontano, forti o ad effetto, a scavalcare la barriera, ad aggirarla, a passarci sotto. Forse il giocatore più completo mai visto nelle esecuzioni da fermo. Bandiera della Stella Rossa Belgrado, vi comincia la carriera nel 1981-82, e vi rimane fino al 1990 quando, dopo un Mondiale che lo aveva visto dispensare lampi di enorme qualità tecnica, viene acquistato a peso d'oro (8,5 miliardi) dall'Olympique Marsiglia, che sotto la guida dell'intrallazzatore Bernard Tapie sta allestendo un dream team, con giocatori come Papin, Cantona, Waddle, Mozer, Amoros, Deschamps, Tigana e Abedì Pelè. Stojkovic arriva come fiore all'occhiello della campagna acquisti, insieme allo stopper Basile Boli e al nuovo allenatore Franz Beckenbauer, fresco di titolo mondiale con la Germania. Ma dopo poche partite, comincia il suo calvario, con un grave infortunio ai legamenti del ginocchio che lo obbliga a una operazione in Germania e a un lungo stop durato molti mesi. Salta l'intera stagione 1990-91. Rientra in tempo per fare una comparsata nella finale di Coppa Campioni che vede il Marsiglia sfidare la "sua" Stella Rossa. La gara finisce ai rigori ma Stojkovic, grande specialista dal dischetto, informa il tecnico Goethals, che ha sostituito Beckenbauer, di non voler tirare un penalty contro la sua squadra del cuore "Mancherei della giusta serenità". La Stella Rossa vince la coppa.
Nel 1991-92 per aiutarlo a recuperare, il Marsiglia lo manda in prestito al Verona, ma Pixie (questo il suo soprannome, che derivava da un personaggio di cartoni animati americani, uno dei due topolini di "Pixie, Dixie e Mr Jinxie") non è più lui. Gioca 19 partite, quasi mai intere, segna 2 gol, ma il ginocchio si gonfia continuamente. Torna al Marsiglia e vi resta altre due stagioni, ma per i ritmi del calcio europeo è perso. Si trasferisce quindi in Giappone nel Grampus Eight nel 1994 e gioca ancora 7 stagioni, ritrovando sul finire della carriera una discreta forma fisica che lo porta a dispensare ancora qualche lampo.
Dalle nostre parti è rimasto poco impresso, ma per dire chi era basta un aneddoto: fine anni Ottanta, Coppa di Jugoslavia. Nel derby col Partizan, lanciato da Savicevic, arriva solo davanti al portiere e lo salta con un pallonetto: la palla finisce sulla traversa, torna in gioco e Pixie la ribadisce in gol. Nel dopopartita, alle interviste, spiega: "Il portiere mi ha chiuso lo specchio, ho dovuto usare la traversa come sponda per un triangolo". Apriti cielo: polemiche a non finire, perchè la battuta suscita l'irritazione dei "cugini", che berciano sui giornali.
Di lì a qualche settimana, si gioca però il derby di campionato, valido per il girone di ritorno. Un retropassaggio sbagliato di un difensore del partizan sui 30 metri consente a Stojkovic di involarsi davanti alla rete. Il portiere esce alla disperata, ma sull'uscita Stojkovic lo salta facendolo cadere. Superato il numero uno fa una ventina di metri e, giunto al limite dell'area, anzichè appoggiare in rete, alza il pallone con un tocco sotto, lo manda contro la traversa e poi chiude triangolo con un tap in di piatto. Segue un gesto col dito verso le panchine, come a dire "devo rifarlo ancora?".
Questo era Pixie, per chi non lo ha mai visto. Guardatelo e capirete che contro il Partizan aveva detto la verità.
E se qualcuno trova on line il filmato di una delle due partite, è pregato di farmelo sapere.

***
Undici
Non c'entra niente con Stojkovic. Però ho pensato, visto che va di moda, di fare anche io sul blog il giochino degli "Undici". Per dodici puntate (dall'1 all'11 più l'allenatore) presenterò ruolo per ruolo i giocatori che mi hanno emozionato di più. Undici per ogni ruolo. Perdonatemi se non ci sarà Pelè, perchè non l'ho visto giocare e prenderò in considerazione solo quei giocatori di cui ho visto partite intere. Perdonatemi se Maradona non sarà il numero 1 fra i numeri 10: grandissimo, ma non è quello cui sono più legato. Non è una classifica, saranno solo i miei undici.

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