mercoledì 1 aprile 2015

Il calcio leale di una volta

Billy Gillespie
Quando si fanno discorsi sul "calcio moderno" e confronti con "i bei tempi andati" si parla spesso di "spirito del gioco". Sono tre concetti spesso affidati a luoghi comuni e a considerazioni un po' troppo semplicistiche. 
Soprattutto l'ultimo dei tre assunti, ovvero "the spirit of the game" per dirla alla britannica, che favoleggia di come alle origini il calcio fosse un gioco maschio, ma sempre leale, dove i momenti di conflitto si limitavano al rettangolo di gioco, non si estendevano mai a persone ad esso estranee e non superavano mai il limite di qualche entrata dura tra giocatori che tanto poi, a fine partita, si bevevano una pinta insieme.
Niente di più falso. Il calcio, tanto per cominciare, ha le stesse origini del rugby (ma molti conoscono la storia quindi passo oltre) e nella vecchia Inghilterra era visto, al pari di quest'altro sport, come un ottimo sistema per mettere fisicamente a confronto, con un minimo (ma proprio un minimo) di regole, una ventina di baldi giovanotti un po' facinorosi, allontanandoli nel contempo dal centro cittadino, dove, se non ci fosse stata la pratica sportiva, avrebbero comunque trovato modo di attaccar briga e menare le mani.
Con queste premesse, è evidente che rissoni di dimensioni epocali erano molto frequenti durante la pratica del "giuoco del pallone", ed è intuitivo che, allora come oggi, spesso finissero con il coinvolgere anche l'arbitro (anzi, il referee) e gli spettatori. Nelle cronache d'epoca sono riportati a decine i tafferugli, e fino a che non si decise di creare uno spazio, definito "area del portiere" in cui questi non potesse essere caricato, i numeri uno esperti si distinguevano a prima vista per il numero di denti residui: tendenzialmente pochi.
Comunque: per dare un esempio di come fossero "i bei vecchi tempi", eccovi due episodi tratti da altrettanti articoli pubblicati sullo Yorkshire Evening Post nel 1928.
Il primo, dal titolo "Proiettile colpisce arbitro" ci porta sul campo di Northampton, dove i locali affrontano il Coventry in una partita di Third Division. L'arbitro della partita, tale mr Gould, concede un contestato gol al Northampton dopo avere consultato il guardalinee (i soliti problemi del fuorigioco...). 
Sulle tribune si ha l'impressione (come in effetti sarà) che il gol possa essere decisivo, ed evidentemente la decisione dell'arbitro non trova del tutto d'accordo un tifoso, che decide di lanciargli addirittura una tabacchiera di metallo del peso di "mezza libbra" (226,8 grammi). 
Il lancio è preciso e coglie il direttore di gara in testa. 
Le cronache non forniscono molti ragguagli sullo stato di salute dell'arbitro (evidentemente considerato un particolare di poco conto) ma riferiscono che il "chief constable" cioè il capo della sicurezza, avendo notato il lanciatore, avrebbe anche cercato di fermarlo, ma che questi sembrerebbe essere svanito nel nulla. Indossando comunque i colori del Coventry, nello stadio del Northampton: bella impresa.
James Seddon
Il secondo ritaglio, invece, riporta di un "contenzioso" fra due nazionali, William Ballintrae Gillespie (Kerrykeel, Irlanda, 6 agosto 1891 - Bexley, Inghilterra, 2 luglio 1981), irlandese dello Sheffield United, che vedete ritratto a capo pagina, e James Seddon (Bolton, 20 maggio 1895 - Bolton, 19 ottobre 1971), inglese del Bolton Wanderers, raffigurato qui accanto, che durante una partita al Burnden Park di Bolton hanno un confronto ravvicinato. L'arbitro assegna una punizione a Seddon per una spinta, ma prima che la punizione venga battuta, arriva Gillespie e i due si puntano faccia a faccia, fronte contro fronte. Allora come oggi, come pensate sia finita? Bravi. Testata di Gillespie, e Seddon va al tappeto. L'arbitro espelle Gillespie, mentre Seddon è portato fuori campo in barella. Ma poco dopo il nazionale inglese (forse col naso rotto...) è pronto a riprendere il gioco, se non che l'arbitro, mr Bowie, lo informa di avere espulso anche lui. Avranno trovato un accordo sotto la doccia? 
Eh, la proverbiale correttezza del bel calcio di una volta...

1 commento:

  1. Buono a sapersi che il calcio di una volta fosse esattamente come quello di adesso. Farò un figurone quando citerò questi aneddoti con gli amici. Tra parentesi, questo articolo è davvero spassosissimo :-)

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