lunedì 21 aprile 2014

Juve-Benfica e i ricordi del 1993

La semifinale fra Juventus e Benfica è una di quelle occasioni in cui il calcio diventa un po' magia. Anche perchè, personalmente, mi rimanda indietro di ventun anni. Ultimo precedente, Coppa UEFA 1993: un quarto di finale tiratissimo in cui la Juve passa il turno rimontando a Torino dopo aver perso, male, a Lisbona. A distanza di 21 anni, ricordo ancora quasi tutto di quelle due partite. 
Da tifoso juventino, erano anni di vacche magre: dopo il capolavoro al contrario compiuto da Montezemolo e Maifredi nel 1990-91, era tornato il Trap e aveva rimesso le cose a posto, costruendo subito una buona squadra. Peccato che però in quegli anni ci fosse da fare i conti con il Milan degli Invincibili, al cui cospetto non restava che accontentarsi delle briciole. In compenso, chi scrive aveva diciotto anni e mezzo, e fortunatamente non lasciava certo che i problemi della Juve gli rovinassero la giornata.
Il Benfica (allenato, e questo confesso che me lo ero dimenticato, da mister Toni) ha talenti in abbondanza. Gioca un 4-3-3 di tipica scuola portoghese: costruisce lentamente, quasi ti addormenta, poi di colpo accelera. In mezzo ha chi pensa (un giovane Paulo Sousa) e chi contrasta (un anziano, ma ancora valido, Schwarz), ma soprattutto ha la classe e la capacità di inserimento di Vitor Paneira (Calendàrio, 16 febbraio 1966), che si aggiunge a un attacco più che rispettabile. Sulla destra, agisce Joao Pinto, la fanteria leggera; al centro e sulla sinistra, due guerrieri: il russo Yuran, sempre un brutto cliente per le squadre italiane, e un brasiliano atipico di nome Isaias, muscolare e sgraziato, ma molto efficace. In difesa, l'altro brasiliano Mozer e il sempiterno Veloso sono i due elementi di maggior classe.
La Juve è un insieme di talenti costruito male: la difesa è solida, con Carrera, il primo Torricelli, e al centro il duo Kohler-Julio Cesar, ma in mezzo, con Conte, Galia e Dino Baggio, c'è poca qualità, mentre in avanti Vialli è in piena crisi realizzativa, e Roberto Baggio e Moeller, pur con le loro giocate clamorose, non bastano a fare la differenza.

Quattro protagonisti della doppia sfida: Isaias, Kohler, Iuran e Dino Baggio

A Lisbona è un pianto. Dopo dodici minuti Yuran di tacco fa viaggiare Paneira, che non ci pensa su, calcia angolato e batte Peruzzi. La Juve non tira in porta, non fa tre passaggi in fila; sfiora il pari con una giocata estemporanea, una sforbiciata di Vialli, che però il portiere Silvino devia contro la traversa, e rischia almeno tre volte il 2-0, se non fosse che il Benfica, da buona squadra portoghese di una volta, ritiene il tiro in porta un arabesco superfluo e si astiene dall'affondare. Nella ripresa, Trapattoni le prova tutte: prima arretra Moeller, poi arretra Roberto Baggio e alla fine, al 57° un lancio dell'altro Baggio pesca Moeller a tu per tu col portiere, che lo atterra. Rigore, e Baggio non se la sente (come a Firenze...), solo che stavolta nessuno se lo ricorda perchè tira Vialli e fa gol: 1-1. La Juve prova a gestire in modo molto trapattoniano, ma al 76° Isaias approfitta di un errato disimpegno, viaggia imprendibile in fascia, arriva sul fondo e crossa radente, trovando sul secondo palo ancora Paneira: 2-1. Al di là di tutto, col senno di poi, è andata bene: se ne potevano prendere di più: all'85° il Trap ha messo De Marchi, un difensore, al posto di Vialli per difendere la sconfitta.

Gara di andata a Lisbona: Vialli batte il rigore dell'1-1. Dietro di lui, un giovane Paulo Sousa

Per fortuna, in quello sfacelo, il passaggio del turno resta comunque aperto e al ritorno il Trap (in discussione, essendo la Juve in piena serie negativa), dopo avere ammesso che sul piano del gioco i portoghesi hanno qualcosa in più, manda in campo una squadra col sangue agli occhi. 2° minuto: angolo di Moeller, Silvino esce male, e sbattere contro Dino Baggio non migliora la sua situazione: si rompe il setto nasale; Helder non libera, e Kohler da un passo fa subito 1-0.
Poi però diventa dura. Il Benfica, anche se costretto a sostituire il portiere, gioca meglio e tiene palla. Non c'è Isaias, infortunato, ma ricordavo a memoria che a sostituirlo, schierato da esterno di centrocampo, c'era un ragazzo all'esordio o quasi, molto bravo. Ho controllato il tabellino: si chiama Manuel Rui Costa.
Il Benfica meriterebbe il pari, ma sconta la solita idiosincrasia al tiro in porta, e così la Juve prende le misure: Kohler picchia duro Yuran e questi decide prudentemente di svariare su tutto il fronte (dicesi: girare al largo); poi, al 40°, i bianconeri raddoppiano, ancora su calcio d'angolo: batte Moeller, Mozer e Helder non sono d'accordo su chi deve marcare Dino Baggio e lo perdono: 2-0. Gara in discesa; nella ripresa la Juve perde Moeller e Roberto Baggio, che si infortunano, e paradossalmente gioca meglio, segnando il terzo al 68° con un fendente di Ravanelli, servito da Vialli. Da lì in poi, è accademia. La Juve pescherà in semifinale il PSG di Weah (poca roba) e andrà dritta in finale, dove battendo il Borussia Dortmund salverà la stagione e porterà a casa la coppa UEFA. Unica sconfitta sul suo cammino, quella del 3 marzo a Lisbona.


3 marzo 1993, Lisbona, Stadio "Da Luz"
Coppa UEFA, quarti di finale, andata
BENFICA-JUVENTUS 2-1
RETI: 12°Vitor Paneira; 57°rig. Vialli; 76°Vitor Paneira
BENFICA (4-3-3): Silvino; Josè Carlos (63°Rui Aguas), Helder, Mozer, Veloso; Vitor Paneira, Paulo Sousa, Schwarz; Joao Pinto, Yuran (65°Pacheco), Isaias. All.: Toni
JUVENTUS (1-3-3-3): Peruzzi; Julio Cesar; Carrera, Kohler, Torricelli; Galia (52°Di Canio), Conte, Dino Baggio; Moeller, Vialli (85°De Marchi), Roberto Baggio. All.: Trapattoni
ARBITRO: Goethals (BEL)
NOTE: Spettatori 90.000 circa. Ammoniti: Vitor Paneira, Torricelli, Mozer

17 marzo 1993, Torino, Stadio "Delle Alpi"
Coppa UEFA, quarti di finale, ritorno
JUVENTUS-BENFICA 3-0
RETI: 2°Kohler, 40°D.Baggio; 68°Ravanelli
JUVENTUS (1-3-3-3): Peruzzi; Julio Cesar; Carrera, Kohler, Torricelli; Conte, D.Baggio, Marocchi; Moeller (65°Ravanelli), Vialli, R.Baggio (53°Galia). All.: Trapattoni
BENFICA (4-4-2): Silvino (2°Neno); Veloso, Helder, Mozer, Paulo Madeira (46°Rui Auas); Vitor Paneira Paulo Sousa, Schwarz, Rui Costa; Yuran, Joao Pinto. All.: Toni
ARBITRO: Mikkelsen (DAN)
NOTE: spettatori: 52.000. Ammoniti: Moeller, Carrera, Helder, Galia, Ravanelli, Joao Pinto. 


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