mercoledì 23 aprile 2014

Destinacao Brazil - Ispirazioni mondiali (1)


Il sentimento ispira la musica, il calcio è sentimento. A questo punto Socrate(s) direbbe che il calcio ispira la musica. Purtroppo, o per fortuna, è proprio così, e il Mondiale, essendo la sublimazione del calcio, è anche la sublimazione dell'ispirazione musicale applicata al gioco del pallone. Al di là delle operazioni commerciali da sempre legate agli inni del Mondiale (ci torneremo sopra), sono numerosissimi i casi riportati di dischi incisi ad hoc dalle nazionali in partenza per il Campionato del Mondo (e di solito hanno un aspetto in comune: portano una jella che nemmeno rompere uno specchio...), ma sono tanti anche i casi di tifosi che hanno autoprodotto e inciso inni a sostegno delle loro nazionali.
Senza la pretesa di esaurire l'argomento, nuncasinfutbol propone qui dieci brani del vario bestiario mondiale. Con un avviso: non sperate che la hit parade sia finita qui, ci saranno altre puntate.


1 - Alassio in Azzurro (I fratelli Balestra, 1982). Memorabile esempio di disco "situazionista". La situazione? Semplice: nel 1982, prima di partire per Vigo, la Nazionale italiana si raduna ad Alassio per una decina di giorni. Di quel ritiro sono rimasti famosi un bel servizio di Beppe Viola per la Domenica Sportiva, e un litigio fra il ct Bearzot e una ragazza di fede interista che nel rinfacciargli di non aver chiamato Beccalossi lo apostrofò con l'epiteto di "orango". Del disco dei Fratelli Balestra, invece - ammettiamolo - si erano dimenticati (quasi) tutti. E un motivo forse ci sarà. Il capolavoro? Eccolo qui... Sul lato B la versione strumentale. Autori del capolavoro Chiosso (Leo?) e Simonetti. 


2 - Argentina, te queremos ver campeon (Los Campeones, 1978). Alla fine, campioni lo furono davvero. Il disco, cantato da un gruppo allestito per l'occasione (secondo fonti accreditate, fra i cantanti c'erano anche alcuni giocatori del plantel albiceleste, ovvero della rosa della Nazionale), porta la firma "illustre" dell'argentino Rama per le parole e del "nostro" Jimmy Fontana per la musica. 
Tutto sommato si è sentito (e sentiremo) molto di peggio. Qui la canzoncina. Sul lato B, invece, c'è "El Equipo del Mundial", e qui, invece, la partecipazione della squadra nazionale è sicura. 
E allora cantiamo tutti insieme "Que viva l'Argentina e la copa del Mundial".


3 - This Time (We will get it right) (England National Team, 1982). Una delle mie preferite. Marcia dai toni patriottici e dal sound imperiale. Parole e musica di Norman & Spencer, l'esecuzione strumentale è della Royal Band, i cantanti sono i 22 convocati per il Mondiale di Spagna (i Ron's twenty-two, ovvero i 22 di Ron Greenwood, ct di quella spedizione). "We're on our way, we're Ron's twenty two / hear on the roar, of the red white and blue / this time more than any other time this time / we're gonna find a way find a way to / get away this time getting it all together / to win them all". Ovvero: "Siamo in cammino, siamo i ventidue di Ron, ascoltate il ruggito del rosso bianco e blu; questa volta, più che le altre volte questa volta, troveremo un modo, troveremo un modo di arrivare in fondo, tutti insieme, e di vincerle tutte". La marcetta risente evidentemente del fresco ricordo della guerra delle Falkland. Sul campo andò. diversamente. Sul lato B ancora i calciatori cantano "England we will fly the flag". 


4 - Back Home (England National Team, 1970). Il primo esempio di canzone del Mondiale cantata direttamente dai giocatori di una squadra nazionale, e anche quello col maggior successo di vendita, visto che rimase per tre settimane in testa alla classifica britannica nel maggio 1970. Probabilmente il successo deriva soprattutto dal fatto che fra i calciatori della spedizione "messicana", e dunque fra i cantanti per un giorno, c'erano autentiche leggende come Bobby Charlton e Gordon Banks Parole e musica di Bill Martin e Phil Coulter. Sul lato B una improbabile "Cinnamon Stick", di cui, però, proprio non si riesce a trovare traccia di esecuzione, e non è detto che sia un male.



5 - Easy, Easy (Scotland National team, 1974). La nazionale scozzese torna ai Mondiali dopo 16 anni (ne abbiamo parlato qui) e all'istante ci delizia regalandoci uno dei più stupidi ritornelli mai cantati da una squadra nazionale in una canzone Mundial... Ciò premesso, il sound rockettaro molto anni Settanta, e la ritmica sono oggettivamente coinvolgenti. 
Autori di testi e musica sono (fortunatamente, soprattutto per i testi), sconosciuti; sul lato B una apprezzabile "Scotland, Scotland", decisamente più nel segno della tradizione della "Tartan Army".



6 - Voa, canarinho, voa (Leovigildo Lins Gama Junior, 1982). Come calciatore era decisamente più talentuoso, ma Leo Junior si difendeva anche con un microfono in mano. La certezza dell'ineluttabile vittoria al Mondiale di Spagna che si sta preparando, lo spinge nel marzo 1982 a incidere questa "Voa canarinho, voa", dove chiaramente il canarino che deve volare (con i colori "amarelha, azul y blanco") è ovviamente la Selecao. La canzoncina è bella, fa molto Brazil, vende anche un sacco di dischi, in patria e fuori, ma non si può dire che abbia portato bene. Sul lato B, "Pagode da Selecao", di cui però non sappiamo nulla...



7 - Opa, vamos a por el Mundial (El Koala, 2010). Per la sigla delle sue trasmissioni sul Mondiale di Sudafrica 2010, la rete tv spagnola "La Sexta", si rivolge alla verve di El Koala, alias Jesus Manuel Rodriguez, che partorisce questa canzoncina, che per una volta sfata la diceria delle canzoni portajella, e anche musicalmente non è così male, anche se poi altro non è che la 'cover' di un'altra canzone dello stesso Koala, di tutt'altro tenore (Opà, yo viàze un corrà)... Vista l'ambientazione, viene da dire che del maiale non si butta via niente.




8 - Victoria, victoria (Les Seniors, 1982). Già la statistica dice che incidere una canzone prima del Mondiale di solito non facilita un grande risultato sportivo, ma in questo caso bisogna proprio aggiungere che i nostri cugini francesi, nel 1982 se la sono proprio tirata addosso... Forse travolti dall'emozione del calcio-champagne, forse convinti della possibilità di imporre a tutti la legge del loro "carrè magique" (Fernandez-Giresse-Platini-Tigana), partoriscono questa modesta canzoncina, una roba senza pretese, insomma.
Vedendo la semifinale Francia-Germania mi sono sempre detto dispiaciuto che avessero vinto i tedeschi: dopo l'ascolto, mi sento di rivedere questa valutazione. Sul lato B, una imperdibile versione strumentale.

9 - Wygrywamy (Violetta Villas, 1986). Improbabile produzione polacca, affidata a una cantante che di nome non sembra affatto polacca, ma da quelle parti è un'istituzione: Violetta Villas, Wygrywamy, che in polacco significa più o meno "vinciamo", non porta granchè bene alla nazionale biancorossa, che dopo tre splendide spedizioni nel 1974, 1978 e 1982, esce mestamente agli ottavi di finale e non si presenterà più al via di una Coppa del Mondo fino al 2002. Sul lato B, "Caluj Goraco", cavallo di battaglia della signora Villas, che però col calcio non c'entra nulla (significa "bacio rovente"). Se volete gradire, la trovate qui.



10 - Vi ar svenska fotsbolgrabbar (Svenska Futbollslandlaget feat. Georg Aby Eriksson, 1970). La lingua svedese non è proprio la più armoniosa del mondo, la Svezia non è esattamente la patria del calcio e aggiungerei che solitamente quando gli svedesi decidono di darsi alla composizione sportivo-musicale, i risultati sono quantomeno opinabili. Questa esibizione, incisa per festeggiare la qualificazione della nazionale a Mexico 1970, è forse a tutt'oggi quanto di meno peggio sia stato prodotto nella patria dell'Ikea in questo ambito. Sul lato B la versione strumentale.


(1 - continua)

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