sabato 19 ottobre 2013

Edward Kail, l'ultimo dilettante dei Tre Leoni

L'ultimo dei dilettanti, e il Lord di Champion Hill. In una ipotetica galleria di personaggi, il ritratto di Edgar Isaac Lewis Kail (Londra, 26 novembre 1900 - Edinburgo (?) 1976), segna un ideale spartiacque fra due epoche. Le sue 3 presenze (condite da 2 gol) nella Nazionale dei Tre Leoni, ottenute tutte nel 1929, e nel breve volgere di sei giorni (l'Inghilterra stava svolgendo una tourneè) contro Spagna, Belgio e Francia, sono infatti le ultime conquistate da un 'fully amateur player': un giocatore dilettante rimasto tale per tutta la vita. Attenzione: non parliamo di dilettantismo mascherato, ma di quello vero, di chi non percepisce per giocare alcun emolumento. Di Edward Kail fuori dal campo non sappiamo molto, se non che doveva essere benestante; del giocatore, secondo la terminologia dell'epoca un 'inside right', ovvero l'interno destro offensivo del WM che andava per la maggiore, si dice che 'he could put a ball onto a sixpence', ovvero che avesse una precisione tale da poter piazzare il pallone sopra una monetina. La cosa più notevole però è il fatto che la sua carriera di calciatore, durata 18 anni, si svolse interamente con gli stessi colori: il rosa e il blu del Dulwich Hamlet. Parliamo di una piccolissima squadra di Dulwich, nel Borough di Southwark, nell'Inghilterra meridionale, che non è mai arrivata, nella sua storia, a giocare nei campionati professionistici. Chiaro che per una squadra del genere uno come Kail fosse decisamente fuori categoria, e infatti, oltre alla Nazionale, di lui si erano accorti anche tutti i maggiori team, che a turno gli si presentarono con offerte economicamente vantaggiose per spingerlo a passare nelle loro fila e a diventare professionista. 
Non volle mai: rimase per tutto il tempo fedele al Dulwich Hamlet, e questo oggi lo qualifica come l'ultimo vero dilettante a vestire la maglia bianca. Dopo di lui, per gli amanti delle statistiche, nel 1936 ottenne qualche presenza un certo Bernard Joy, dei Casuals FC di Londra, che però, di fronte ai soldi dell'Arsenal fu meno sentimentale e accettò di abbandonare lo status di 'amateur'.
Per rendere l'idea di quanto fossero grandi il carisma e la classe di Kail, bastano due dati numerici: la media spettatori del Dulwich Hamlet (club in cui, per inciso, ha mosso i primi passi anche Peter Crouch) è di circa 300 spettatori a partita; quando giocava lui erano 15.000. 
Ancora oggi, il suo nome, inserito in una strofa dell'inno sociale, viene intonato almeno due volte a partita nei cori dei supporter 'pink and blues', ma soprattutto, quel nome, iscritto in una targa blu (quelle che in Inghilterra vengono riservate alle personalità di riguardo) è stato dato nel 2003 alla strada che conduce allo stadio di Champion Hill. Il Southwark Council dovendo nominare la via, aveva avviato un sondaggio fra i cittadini dell'area per stabilire a chi dovesse spettare l'onore. Unico requisito: essere stati cittadini residenti nel Borough. 
Fra i concorrenti di Kail figuravano, fra gli altri, Michael Caine, Charlie Chaplin e addirittura William Shakespeare (se non ci credete, leggete qui). Niente da fare: l'ultimo dilettante ha battuto tutti.

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