venerdì 27 aprile 2012

Espulso nel parcheggio

Figlio di padre ungherese e madre venezuelana, Nicolàs Fedor (Caracas, 19 agosto 1985), meglio conosciuto con il soprannome Miku (da una storpiatura del nomignolo ungherese Miklòs, che evidentemente risulta troppo complicato da pronunciare per le limitate capacità dello spagnolo medio), è probabilmente il più importante calciatore venezuelano del momento. Fra le sue note distintive, oltre ad un fiuto del gol notevole per un centrocampista (in carriera 229 partite da professionista, tutte in Spagna, e 64 gol), c'è anche il carattere, che ha i tratti fumantini che spesso caratterizzano i sudamericani.
Lingua lunga, in campo e fuori, Miku detiene un record difficilmente eguagliabile: è l'unico giocatore ad essere stato espulso in un parcheggio.
La singolare scenetta risale allo scorso mese di novembre: in Copa del Rey: il suo Getafe ha appena perso in casa 1-3 dal Betis, uscendo dalla competizione e perdendo l'opportunità di affrontare nei quarti di finale il Barcellona; non proprio positivo l'arbitraggio del signor Clos Gomez, che però ha chiuso la partita senza che in campo emergessero particolari problemi. Dopo il fischio finale, le squadre vanno sotto la doccia e quindi i giocatori sono liberi di andare a casa.
Miku si avvia alla sua vettura, parcheggiata all'interno dello stadio, e quando sta per salirvi si trova fianco a fianco con il direttore di gara. Non resiste, ripensa all'arbitraggio e gli rivolge un affettuoso epiteto: "Cagòn". Il fischietto non si scompone, e lo avverte di considerarsi espulso. La Liga lo ha punito con due turni di squalifica.

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