giovedì 2 febbraio 2012

Trentalange laurea Baresi capocannoniere

L'Associazione Italiana Calciatori lo ha eletto nel 2000 "Campione del Secolo"; nel suo palmarés ci sono scudetti, coppe, un assortimento quasi completo di trofei e, volendo essere onesti, forse manca un Pallone d'Oro che, se avesse giocato in un altro ruolo, probabilmente gli sarebbe stato dato (anche se allora, fatte le proporzioni, al povero Scirea avrebbero dovuto darne due). Ma che nella bacheca di Franco Baresi (Travagliato, 8 maggio 1960) ci fosse anche un titolo di capocannoniere, sebbene ottenuto in Coppa Italia, pochi lo ricordano. E il tutto, praticamente, grazie a una sola partita.
Edizione 1989-90: il 10 gennaio, nel freddo di San Siro, davanti a 5232 irriducibili, il Milan di Arrigo Sacchi riceve il Messina allenato da Adriano Buffoni, dove fra gli altri giostra un attaccante che negli anni seguenti avrà una discreta carriera, Igor Protti.
L'arbitro è un giovane medico torinese, ha solo 32 anni (un baby, per la categoria) e si chiama Alfredo Trentalange. Per lui è la prima volta a San Siro, e forse l'atmosfera gli dà un po' alla testa, perchè in novanta minuti riesce nell'impresa di concedere ben quattro calci di rigore.
Il primo, a dire la verità, è per il Messina, al 18°, per un vistoso fallo di Filippo Galli in area, ma proprio Protti è in vena di regali e consegna il pallone agli operai che stanno finendo di costruire il Terzo Anello in vista dei mondiali in programma in estate. Dopo il rigore per i siciliani, Trentalange ci prende gusto e  ne assegna tre ai rossoneri, al 27°, all'81° e all'85°. Tutte e tre le volte Baresi, rigorista designato in assenza di Van Basten, supera con sicurezza il portiere ospite Dore (lo vedete qui). In mezzo ci sono due gol di Borgonovo e nel finale Simone completa il 6-0. La severità di Trentalange viene molto elogiata, da Arrigo Sacchi, che afferma a fine partita, da vero sportivo, che "se tutti i contrasti irregolari in area venissero fischiati, il calcio offrirebbe più spettacolo e meno violenza". Stranamente, invece, Adriano Buffoni (meno sportivo? O forse solo lievemente contrariato) non è prodigo di elogi verso il fischietto torinese. Trentalange comunque, se non altro, mostra di avere senso dell'umorismo all'86° quando, un minuto dopo il quarto rigore, fischia un fallo a tre quarti campo per una rude entrata dello stopper Petitti su Cristian Lantignotti: il difensore del Messina prende la palla fra le mani, entra in area e la porta sul dischetto. Solo ammonito: con Concetto Lo Bello gli sarebbe andata peggio.
Il Milan procede verso il turno successivo, che lo vedrà impegnato con l'Atalanta (la famosa partita della rimessa laterale non restituita), e Baresi, che aveva già segnato un altro rigore nei turni precedenti, sale a quota quattro nella classifica marcatori: gli basterà per laurearsi capocannoniere.

Milano, stadio "San Siro", 10 gennaio 1990
Milan-Messina 6-0
Reti:
27° rig.F.Baresi, 56° e 70° Borgonovo, 81°rig. e 85°rig F.Baresi, 87°Simone
Milan (4-4-2): G.Galli; Salvatori, F.Galli, Baresi, Carobbi (12°Lantignotti); Stroppa, Rijkaard, Colombo, Fuser; Massaro, Borgonovo (72°Simone). All.: Sacchi
Messina (4-4-2): Dore; Lo Sacco (76°De Simone), Petitti, Monza, Da Mommio; Bronzini, Ficcadenti (46°Cambiaghi), Modica, Di Fabio; Protti, Mannari. All.: Buffoni
Arbitro: Trentalange di Torino

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