domenica 8 giugno 2014

Il Mondiale del 'falso 9' (the final countdown)

Ancora tre giorni, poi si comincia. Siamo al conto alla rovescia finale, e per fortuna le stucchevoli amichevoli premondiali sono quasi esaurite. Di solito, a questo punto, entra in scena "O Mago do Sputanamiento" e propone una serie di pronostici che si rivelano uno più sbagliato dell'altro. Il maggiore specialista in questo delicato settore è probabilmente 'O Rey' Pelè, che quest'anno, forse minacciato da qualche tifoso un po' più deciso di altri, si è astenuto dal dire chi vincerà. Di solito portava un freddo glaciale (1982: "Il mondiale? Stavolta lo vinciamo noi. Il Brasile è troppo più forte degli altri"; 1994 "Non ho bisogno di vedere altro, mi basta la partita contro l'Argentina: il Mondiale lo vince la Colombia").
Tutto sommato, ritengo che fra gli obblighi sociali di chi scrive un blog sul calcio, ci sia anche quello di fare qualche pronostico e non solo aspettare di sapere chi vince e spiegare perché, tutto sommato, è logico che abbia vinto. Cominciamo, con otto punti e altrettante considerazioni che verranno puntualmente smentite dai fatti.

1) TATTICA
Tutto fa pensare che sarà il Mondiale del "Falso 9". Sono molto poche le squadre che giocheranno con un centravanti vecchia maniera. Un po' perchè ormai non esistono quasi più, molto perchè la Spagna ha fatto scuola. Noi abbiamo Immobile e Balotelli, che non sono certo due '9' classici; tra le squadre principali, forse solo l'Argentina (Higuain), la Croazia (Mandzukic) e la Bosnia (Dzeko) hanno veramente un interprete del ruolo in senso stretto. Altre nazionali puntano su due punte mobili, oppure rinunciano decisamente a questa figura. Ad accentuare la carenza di interpreti del ruolo, l'infortunio del miglior centravanti 'classico' del mondo, il colombiano Falcao. Prepariamoci allora a vedere tanti 'tagli' dall'esterno al centro, tanti inserimenti di trequartisti e centrocampisti, molti cross dal fondo a premiare il 'rimorchio' a centroarea. Ovviamente il 'falso 9' non è un male di per sé: il calcio è bello proprio perchè si può giocare in mille modi. Il problema è che forse diventa un filo meno bello quando quasi tutti lo giocano nella stessa maniera.

2) LIVELLO TECNICO
Purtroppo, molto penalizzato dai tanti infortuni eccellenti. Comunque non va tanto male: i due migliori giocatori del mondo, Cristiano Ronaldo e Messi, sono al culmine della loro parabola; quasi in ogni squadra c'è un elemento di elevata qualità e in generale mi sembra che ci sia la tendenza a tornare ad apprezzare la tecnica anche da parte degli allenatori, che fino a poco tempo fa privilegiavano intensità, ritmo di gioco, organizzazione (retaggi del sacchismo, a mio parere).

3) FATTORE AMBIENTALE
Ne ho sentito parlare pochino. Però bisognerebbe sottolineare che si gioca davvero in Sudamerica, e che non succedeva dal 1978, in Argentina. Nel 1986 doveva essere la Colombia, ma alla fine il Mondiale lo ospitò il Messico; nel 1994 toccò agli USA. Poi in alternanza con l'Europa ci sono state Asia e Africa. La tradizione dice che in Sudamerica le sudamericane si fanno preferire, e la tradizione nel calcio conta qualcosa. Come conta qualcosa la caldazza del Brasile, che obbligherà, presumo, a centellinare le energie e giocare a basso ritmo. Futebol bailado, e non è proprio lo stile europeo. Il fattore campo peserà. L'importante sarà adattarsi e non prendere questo in senso restrittivo.

4) IL GRANDE NEMICO
Nel calcio di oggi, da oltre un decennio, il grande nemico è lo zero a zero. I Mondiali non fanno eccezione. Non c'è dubbio che la valorizzazione del gioco d'attacco e l'introduzione di regole che favoriscono chi prova a segnare rispetto a chi prova a difendersi, abbiano aumentato il fatturato dei gol segnati. Ma se non c'è dubbio che il gol sia il sale del calcio, la tendenza sembra essere arrivata al parossismo. Il paradosso è che si rischia, nella massima rassegna globale del pallone, di vedere attaccanti di spessore duellare con difese assolutamente impreparate a difendere, e in grado di commettere errori grossolani. Il problema è che trattando lo 0-0 come un nemico, si è finito col togliere dignità al ruolo del difensore, e quindi a provocare una crisi di vocazione. Proporrei due ragionamenti. Il primo: siamo certi che difendersi (bene) sia davvero fare anticalcio? Secondo: Negli ultimi 5 mondiali la squadra che li vince ha sempre subito meno di 4 gol nelle 7 partite giocate.

5) NOI
Come sta la Nazionale? A vedere le amichevoli sembrerebbe non bene. Ma a vedere le amichevoli, il Mondiale dovrebbero giocarselo in finale Camerun e Honduras. Prendiamo allora le indicazioni con la dovuta cautela. Personalmente sono convinto che la nostra selezione sia migliore di quanto mostrato in questi test. Allo stesso tempo, però, mi preoccupa l'indecisione mostrata dal nostro ct nella scelta del modulo (come giocheremo la prima partita? abbiamo delle certezze? A 3 giorni dal Mondiale, non farebbero male), nella tipologia di attacco (possesso palla, come potremmo fare con la presenza contemporanea di Pirlo, Verratti, Cassano, Marchisio... oppure attacco sistematico degli spazi, idea di gioco che ci risulta tradizionalmente più congeniale?). E gli undici titolari? Purtroppo non sono convinto che Prandelli sia un grande selezionatore, e ritengo anche che la stampa sia un po' mancata al suo dovere di pungolo, nei confronti di una nazionale che in fondo nel 2014 ha battuto solo la Fluminense (stasera), in una partita che per le statistiche non conta. Vent'anni fa, i giornali il ct se lo sarebbero mangiato vivo.

GLI ALTRI
5) I FAVORITI
Se sapessi chi vincerà, lo giocherei alla Snai. Mi sembra che in quattro abbiano qualcosa più degli altri. Precedenza al Sudamerica (le ragioni le ho spiegate al punto 3; il Brasile è padrone di casa, ha una buona rosa (buona, non eccellente) e qualche carenza. Ma in area di rigore, luogo dove la gravità è spesso alterata e giocatori altrimenti coordinatissimi cadono per terra al minimo tocco avversario, Neymar è un grande specialista del capitombolo. Specie nei primi turni, potrebbe essere un vantaggio. poi l'Argentina: dal 7 all'11 sono fortissimi, e il loro 10, tale Messi  (conati di vomito a parte), si è preservato per il Mondiale con due mesi di 'sciopero bianco' fra fine febbraio e fine aprile. Però dall'1 al 6 la qualità non è nemmeno paragonabile (motivo? Forse il punto 4 lo spiega). In Europa, la Spagna ha uno stile di gioco che potrebbe essere perfetto per le condizioni climatiche, ha qualità che tutti conosciamo, ma ha anche 4 anni più del 2010, e prima o poi le prestazioni dovranno pure cominciare a calare. Infine la Germania, organizzatissima, incentrata su un centrocampo dove pragmatismo e fantasia sono presenti in egual misura, interprete forse principale di uno stile di gioco avvolgente, anche bello da vedere, ma molto dispendioso. Sembra molto forte, ma potrebbe risentire più di altri dell'umidità.

6) LE OUTSIDER
Scegliamone quattro. Direi che l'Olanda, di cui si parla poco, meriterebbe più rispetto. Ha una rosa competitiva, un buon assortimento di attaccanti, un notevole affiatamento. La Francia, anche se sarà priva di Ribery, è in rapida ascesa. L'Italia è la solita mina vagante, e nel novero delle possibili guastafeste ci può stare anche l'Uruguay, che ha rischiato di perdere Sanchez, ma non lo ha perso, che ha Cavani in crescita e che è ancora impostato sul blocco di 4 anni fa. Certo che Lugano e Forlan ormai sono più due totem che due giocatori.

7) LE SORPRESE
Si parla molto della Colombia, ma a parte l'infortunio di Falcao, mi sembra un po' troppo giovane e un po' troppo spensierata. E in rosa, come terzo portiere, c'è ancora lo sciagurato Mondragòn (41 anni). Ecco: una squadra che convoca ancora un Mondragon di 41 anni per un Mondiale, secondo me non può fare troppa strada.. Fra le sudamericane, mi piace molto il Cile di Vidal, guidato da un allenatore un po' folle, Jorge Sampaoli, che ha ripreso il lavoro di Bielsa, un iperoffensivista, e lo ha corretto. Rendendolo ancora più offensivo: giocano 3-3-1-3, con un solo difensore di ruolo. Quando attaccano, sono sublimi (vittoria con l'Inghilterra a Wembley, pallone nascosto per 20 minuti ai Campioni del Mondo della Spagna). Quando la palla l'hanno gli altri, un po' meno. Ma nella giornata giusta possono battere tutti. Fra le europee, il Belgio ha verve e buoni giocatori in tutti i reparti, fra cui un fuoriclasse assoluto in porta. Mi stuzzica molto la Bosnia. Non ne parla nessuno, ma Pjanic e Dzeko, la fionda e il proiettile, mi sembrano due elementi che da soli possono far saltare il banco. Se proprio devo metterne una quarta, direi un'africana, forse il Camerun, forse la Costa d'Avorio, ma il calcio del Continente Nero ha già visto momenti migliori

8) IL NOSTRO GIRONE
Dell'Uruguay ho già detto. L'Inghilterra, che due anni fa abbiamo battuto (faticando) in una delle sue edizioni peggiori in assoluto, mi sembra, rispetto a Euro 2012, in lievissimo miglioramento: ha innestato nella rosa due o tre giovani di valore, ha trovato compattezza. Sulla carta, nel gruppo dovrebbe essere la terza, ma non è detto. Il fatto che Hodgson abbia chiesto per la preparazione tre amichevoli, di cui due contro formazioni sudamericane (Ecuador e Perù) e una centramericana (Honduras) non può essere casuale: l'ex tecnico dell'Inter è convinto che la qualificazione passi attraverso i due match contro Uruguay e Costarica, e li sta preparando al massimo, lasciando un po' da parte la sfida con l'Italia, un po' perchè ci conosce, un po' perchè è il debutto, e ci sono tante variabili. Meglio stare attenti. Infine, il Costarica: dovrebbe fare tappezzeria, ma mi sembra una squadra molto chiusa, contro cui sarà difficile giocare.

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