sabato 29 marzo 2014

Destinacao Brazil - 1994: la parabola di Yordan Letchkov

Con quella faccia un po' così, pelato, con due ciuffi di capelli ai lati della testa e uno sbuffo rimasto chissà come di vedetta in mezzo alla fronte, fu una delle icone del mondiale USA 1994.
E divenne, insieme al suo compagno di squadra Hristo Stoitchkov, l'emblema di una nazionale e il mito generazionale di una nazione intera. Yordan Letchkov Jukov (Sliven, 9 luglio 1967), jolly di centrocampo capace di abbinare fosforo e dinamismo, giocando sia come interno che come esterno sinistro, è stato senza dubbio fra i migliori giocatori bulgari di ogni epoca. E anche fra i migliori giocatori pelati, secondo una classifica del "Sun" (Letchkov viene indicato come quarto 'bald player' all time. Se vi va di leggere la top ten, eccola qui, ma sappiate che si sono dimenticati sia Pierino Fanna che, soprattutto, Uwe Seeler).
Il suo colpo di testa in tuffo che completò la rimonta bulgara sulla Germania ai Mondiali americani e lanciò la squadra balcanica al suo miglior piazzamento di sempre, in Bulgaria viene considerato più o meno l'equivalente del gol di Tardelli ai Mondiali 1982: praticamente viene mostrato in televisione almeno una volta al mese. Ma non fu l'unico momento d'oro della sua carriera: sulla cresta dell'onda fino all'Europeo di Inghilterra 1996 (dove non bastò una sua prestazione siderale contro la Francia futura campione, per evitare ai bulgari una sconfitta che pose fine al loro periodo d'oro), Letchkov avrebbe voluto chiudere con la Nazionale ai Mondiali di Francia 1998, ma fu squalificato dalla Fifa nel momento cruciale del torneo di qualificazione per inadempienza contrattuali nei confronti del suo club dell'epoca, il Besiktas. Pare - ma a dire il vero la vicenda non è mai stata chiarita del tutto - che avesse cercato senza il permesso della società di svincolarsi e trovare ingaggio in America. 
Di sicuro, la squalifica non ne minò la popolarità in patria. Se infatti in Italia ci sono alcuni casi di giocatori soprannominati "il sindaco" (Marco Osio, per esempio), questo titolo Letchkov se lo meritò sul campo: per ben due volte, dal 2003 al 2011, fu eletto sindaco della sua città, Sliven (ottavo centro più popoloso della Bulgaria), e la prima volta questo capitò mentre ancora calzava gli scarpini, militando nelle fila del CSKA di Sofia. 
Il sindaco Letchkov controlla un cantiere di lavoro a Sliven

Ma se nel gioco il suo stile lineare e il suo dribbling secco bastavano per evitare quasi sempre la guardia dei difensori, la politica si è dimostrata terreno più scivoloso per "Il mago senza capelli": nel gennaio 2013 Letchkov è stato infatti condannato a due anni di galera per malversazione, e abuso di potere nel corso dei suoi due mandati. Questo dopo che il tribunale di Stara Zagora ha accertato certe sue pressioni fatte su agenti del fisco per evitare che questi compissero accertamenti su determinate imprese, e per aver firmato un contratto sulla gestione delle acque che ha provocato una perdita totale alla città di 572.000 leva (292.000 euro). Una disdetta per Letchkov, anche perchè già in precedenza l'ex campione era stato condannato per due volte, sempre per malversazione, ottenendo la prima volta la condizionale e la seconda volta la sospensione della pena. Per lui dopo la terza condanna si sono aperte quindi le porte del carcere. Ma non tutto il male viene per nuocere: sembra infatti che alla casa circondariale di Sliven per due anni le partitelle disputate nell'ora d'aria abbiano subito un deciso incremento del livello tecnico.

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