giovedì 24 gennaio 2013

Time for Africa (3) - Magia nera allo stadio: 13 morti

Butembo, Repubblica Democratica del Congo. Corre il 78° nella accesa sfida fra i locali del Nyuki System e gli ospiti del Socozaki, che conducono per 1-0 grazie ad un gol di Bobonga su calcio di rigore. Gli assalti dello Nyuki alla ricerca del pari finora si sono rivelati vani, e per la squadra di casa sembra proprio non esserci speranza. Serve un miracolo. E allora tanto vale rivolgersi al soprannaturale: lo fa, con una genialata delle sue, il secondo portiere Lekele, che mette in pratica un rito di magia nera.
La cosa, lo diciamo subito ai lettori più impressionabili, è prassi piuttosto comune in molti Paesi africani. La magia di Lekele è semplice ma di sicuro effetto: si avvicina alla porta avversaria, dove sul lato interno del palo ha legato qualche ora prima della partita un piccolo ma potente feticcio, datogli dal suo stregone, nel caso le cose si mettessero male. Il rito prevede che Lekele gli dia fuoco con un accendino e lo bruci completamente, ma il numero 12 non ha modo di farlo: qualcuno dei tifosi del Socozaki, assiepati proprio dietro quella porta, infatti, ha capito tutto, e ha cominciato a bersagliarlo con dei pezzi di cemento raccolti sulle gradinate mezze sgretolate dal sole. Altri tifosi ospiti lo imitano e nel giro di pochi secondi, Lekele è oggetto di una sassaiola in piena regola. A proteggerlo interviene il capo della polizia locale, che entra in campo e prova a calmare i tifosi con ampi gesti, ma non ci riesce e viene anche lui coinvolto nel marasma. Ma il peggio deve ancora venire: qualcuno sugli spalti ha una pistola (in Congo non ci sono i tornelli, evidentemente) e comincia a sparacchiare all'impazzata. Un proiettile coglie di striscio il tutore dell'ordine e allora la polizia interviene al gran completo, sparando colpi verso l'alto e gas lacrimogeni verso gli spalti. Sulle gradinate si scatena il panico: comincia un tragico fuggi fuggi, che lascia alla fine sul terreno 13 vittime e 50 feriti, tutti calpestati dalla folla in subbuglio. Una tragedia, che grida vendetta. Alla polizia il compito di accertare le responsabilità. E per il fraudolento Lekele, qualche settimana dopo, arriva la giusta punizione: 30 giorni in gattabuia, per aver provato ad alterare con la magia l'esito di una competizione sportiva. Dura lex, sed lex.

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